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Sep 04, 2023

"Mi identifico come una persona profondamente pigra": la comica Kate Berlant parla dell'assurdità, della vita che riflette l'arte

Kate Berlant sta ribaltando le regole del divertimento. Ora la cabarettista americana sta portando il suo surreale spettacolo personale nel Regno Unito

La comica Kate Berlant non racconta barzellette. Invece, quello che fa è improvvisare una conversazione a senso unico con il pubblico, civettuola, impassibile e clownesca, immergendosi rapidamente nella teoria accademica ("Sono molto interessata alla topografia sociale dello spazio") prima di mostrare i suoi poteri psichici ("Io 'vedo... un infortunio?"), giocando sempre sulla voluttuosa grandezza dell'ego di un comico. Significa che l'esperienza di vederla esibirsi può sembrare alternativamente disorientante e illuminante, ma anche molto, molto divertente.

Ci incontriamo oggi perché Berlant sta attraversando un momento difficile. O, più precisamente, un altro momento, uno in più in una carriera che ha visto una serie di momenti sorprendenti ed esilaranti, anche come attore (più recentemente in Don't Worry Darling), comico (in cortometraggi video con il collaboratore di lunga data John Early) e podcaster sul benessere, con Poog (una commedia su Goop). Scherzava con Early dicendo che la sua più grande paura era un documentario in cui personaggi molto famosi parlassero di quanto sia influente. Ma dopo essere stato per anni condannato con reverenza come “fumetto di culto”, Berlant sta finalmente diventando una vera celebrità. E' pronta.

Ora ha 36 anni, ha eseguito il suo primo spettacolo a 17 anni. Figlia di artisti di Los Angeles, ha conseguito un master in "antropologia culturale della commedia" e i suoi spettacoli si sono evoluti fino a diventare una performance tanto quanto una performance stessa. appoggiandosi profondamente al narcisismo di una persona, illuminata dal palco. Erano anche lirici, sperimentali ed estremamente sciocchi. Nel suo recente speciale Cinnamon in the Wind (una metafora della dolce velocità della vita), Berlant sale sul palco tra applausi sfrenati. "OK, sì, certo", dice al pubblico. "Non metterti in imbarazzo." "È davvero difficile non avere assolutamente alcuna influenza comica", riflette più avanti nello spettacolo, prima di ammettere che la sua principale influenza comica è il "granola in piccoli lotti" perché la sua confezione "resiste attivamente al capitalismo?" Il suo primo spettacolo con sceneggiatura, Kate, ha appena terminato il tutto esaurito a New York. Le recensioni erano scandalose. Non brillavano tanto quanto bruciavano, esplodendo dalla pagina in titoli come: "Il one-woman show per porre fine a tutti gli one-woman show" e: "Una notte a Kate può cambiarti la vita". Lo porterà a Londra questo mese.

È mattina presto quando Berlant arriva da Los Angeles e ha l'aspetto sbavato di una persona riluttante a svegliarsi del tutto: il suo viso è rivolto dall'altra parte, verso la finestra, e il sole la illumina in modo spettacolare. "Sono stata costretta presto a dedicarmi alla commedia a causa della mia struttura ossea", ha detto una volta sul palco, e in questa luce è difficile discuterne. Si gira lentamente e dice con sincerità: “Mi identifico come una persona profondamente pigra. Trovo difficile fare qualsiasi cosa. Il che significava: “Avevo davvero paura di scrivere questo spettacolo. E mi ha cambiato perché mi ha costretto a lavorare in un modo nuovo. È un'opera teatrale, quindi, non uno spazio in cui posso fare le mie solite cose. Il che è molto improvvisato, definito da una non-struttura e ancorato a questa persona, una sorta di versione di me stesso. Questo spettacolo tenta di raccontare una storia.

Kate, lo spettacolo è nato quando il suo amico, il comico Bo Burnham (che aveva appena finito il suo pluripremiato speciale Netflix, Inside), le ha suggerito di scrivere qualcosa, propriamente SCRIVERE qualcosa, per la prima volta, con un inizio, una parte centrale e una fine. Parla – in parte – di un'attrice alla ricerca di una storia di origine traumatica, che cerca di impressionare un dirigente di Disney+, e si concentra sui suoi cinici tentativi di piangere davanti alla telecamera, essendo le lacrime la prova più vera della sua autenticità. Gioca con la pretesa: nell'atrio mentre il pubblico entra in fila, trova una mostra simile a un museo dei suoi costumi e quaderni, e la stessa Berlant, seduta con occhiali scuri su una sedia con un cartello che dice "Ignorami".

Burnham e Berlant: questa è stata la sua più recente amicizia collaborativa estremamente creativa, il suo lavoro con Early è il più noto. Con i loro cortometraggi e lo speciale dell'anno scorso Ti ucciderebbe per ridere?, i comici a cui sembrano più simili sono French e Saunders, quella deliziosa miscela di intimità combattiva, narcisismo performativo e gioia per l'assurdo. Non regalano una risata al pubblico: devi sederti lì con loro per un po', intraprendere il loro piccolo viaggio imbarazzante per guadagnartela.

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